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Europei: una piccola Italia agguanta l’1-1 con la Croazia e gli ottavi contro la Svizzera

Zaccagni pareggia al 98esimo per l’Italia, che ora se la vedrà con la Svizzera agli ottavi degli Europei

Il copione della partita tra Italia e Croazia, dopo i primi due turni del girone degli Europei di calcio 2024, era prevedibile. Gli Azzurri sono apparsi subito quasi arrendevoli, intenzionati a puntare al pareggio, il risultato minimo per passare agli ottavi. I biancorossi invece hanno affrontato la sfida con maggiore aggressività: d’altra parte non potevano fare altrimenti.

Il ct Luciano Spalletti ha provato a giocarsi nuove carte nella formazione titolare, tra le quali Darmian in difesa, Raspadori come supporto offensivo e in attacco – al posto di Scamacca, capro espiatorio del cattivo gioco complessivo perlopiù espresso finora -, Retegui. Quest’ultimo riesce a essere pericoloso nell’area avversaria in un paio di occasioni nella prima frazione di gioco.

La partita

Ma è al 26esimo minuto che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, dalla fronte di Bastoni parte il pallone che rappresenta la prima vera occasione da gol. Ma incontra il miracolo del portiere croato Livakovic.

Al 52esimo il subentrato Frattesi tiene il braccio troppo largo nell’area azzurra, il pallone lo colpisce, il gioco si ferma. I minuti trascorrono interminabili in attesa della decisione, l’arbitro viene chiamato ad esaminare le immagini al VAR e decide per il rigore.

Sul dischetto va Modric, il capitano fuoriclasse biancorosso, ma il suo tiro rasoterra destinato all’angolino viene neutralizzato da Gigio Donnarumma, un gigante, ufficialmente candidato come miglior portiere dell’Europeo.

Dalle stelle alle stalle, dalle stalle alle stelle

La gioia purtroppo dura troppo poco. L’Italia è fragile in tutto il campo e distratta in difesa, dove Donnarumma fa un altro prodigio su un tentativo da pochi metri: sulla sua respinta breve si fionda come un falco lo stesso Modric, che scaglia una palla prepotente nella rete tricolore.

La situazione si è capovolta in un istante. La Croazia può quasi tornare a sognare di fare risultato, mentre Spalletti corre ai ripari con un filo di disperazione, inserendo Federico Chiesa per ridare slancio alla spinta in attacco.

Entrano anche Scamacca, Zaccagni, Fagioli. Ma neppure gli otto minuti di recupero aggiunti ai 90 regolamentari sembrano abbastanza per vedere un gol tricolore: Zaccagni – imbeccato da Calafiori – smentisce e sorprende tutti, con una bella rete allo scadere, in zona Cesarini, come si dice. L’esultanza di Spalletti vale l’ammonizione.

Così gli Azzurri hanno strappato la qualificazione agli ottavi di finale degli Europei di calcio 2024 in Germania: sabato 29 giugno alle ore 18.00 all’Olympiastadion giocheranno contro la Svizzera, che fin qui si è fatta valere, e per farlo torneranno a Berlino, la capitale del Mondiale vinto nel 2006.

Punti deboli

Il contributo di Jorginho a centrocampo, soprattutto nella fase di costruzione del gioco in avanti, è insufficiente. È un giocatore tecnico, intelligente, prezioso.

Non può limitarsi quindi a presidiare la fascia centrale del campo e a smistare palloni in orizzontale o, altrettanto spesso, all’indietro. Serve un regista che faccia da cervello della squadra, che sia la mente del gioco, che ispiri idee e azioni.

La giovane difesa formata da Bastoni e Calafiori poteva essere una scommessa interessante. Ma evidentemente è ancora troppo presto. Il muro azzurro ha rivelato più di qualche falla, che neanche un Donnarumma paratutto è riuscito a coprire.

L’attacco è troppo limitato. Non è colpa di Scamacca, non è colpa di Retegui. È proprio il sistema della scuola calcistica italiana, in generale, che non riesce più a produrre la qualità di una volta, probabilmente in tutti i reparti. Manca qualcosa e dunque bisogna fare qualcosa.

È in questo quadro così complicato che la mano di un allenatore di carattere come Luciano Spalletti deve emergere ancora più forte. Ci vogliono il suo piglio, il suo gioco, la sua cazzimma.

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