Sopportati solo se vincenti, insultati se perdenti, discussi nel mezzo: sono gli allenatori di calcio del nostro campionato
E’ anche il campionato degli allenatori di calcio, naturalmente. Si chiude la trentunesima giornata della serie A italiana con la vittoria dell’Inter a Udine, in rimonta, di corto muso, termine caro da altre parti, con un calcio di rigore e un gol allo scadere.
Ora si tratta solo di capire se la festa scudetto potrà concretizzarsi il giorno del derby, in modo da aggiungere alla vittoria anche lo smacco della sconfitta in casa dei cugini. Inzaghi che festeggia sotto la curva con i suoi calciatori è lo stesso allenatore che una stagione fa era sull’orlo dell’esonero dopo 12 sconfitte in campionato.
La classifica
Al secondo posto si conferma il Milan di Pioli che deve giocarsi anche un quarto di Europa League contro la Roma e che ha vinto uno scudetto non più tardi di due stagioni fa. Lo slogan era Pioli is on fire, adesso è Pioli out per il 60% del pubblico milanista.
Al terzo posto, dopo la vittoria sofferta con la Fiorentina, il più classico dei contestati, Massimiliano Allegri. Undici titoli conquistati con la Juventus e due finali di Champions League, ma questo è il passato.
Oggi la qualificazione in Europa e una probabile finale di coppa Italia non bastano. Il gioco discutibile, l’ironia dei post-partita e il rapporto logorato con stampa e tifosi lo innalza al massimo della sopportazione con il 75% dei sostenitori contro.
A Roma hanno già pagato i due mister sulle sponde del Tevere. Non sono riusciti a tenere le barche a galla. Mourinho, uno degli allenatori più vincenti della storia, non convince più. Quelli che una volta erano atteggiamenti special, oggi sono antichi e fuori moda.
Sarri di contro non ha ottenuto i risultati minimi dopo il secondo posto dello scorso torneo. Sconfitta dopo sconfitta ha esaurito il Sarri-ball e sono rimasti soltanto i palloni rotolanti sui campi di Formello.
Il Napoli campione d’Italia ha giocato d’anticipo e ha salutato Spalletti a festeggiamenti inoltrati, in estate, nel dubbio. Peccato che i suoi successori, da Garcia a Mazzarri fino al traghettatore Calzona non hanno convinto e non passeranno alla storia. Ci sarebbero altre piccole storie da raccontare ma il campionato è ancora lungo, abbiamo tempo…