“Una canzone d’amore con in sottofondo i rumori della città” ci accompagna in questa fine estate
Vasco Brondi dà nuova vita al suo brano “Meccanismi”, estratto dall’ultimo album “Un segno di vita”, lanciando un’inedita versione con Ariete, giovane artista simbolo della GenZ.
“Meccanismi” è una canzone che fotografa l’attitudine di chi aziona i meccanismi del cuore le leve che tutto fanno sopportare – senza timore di mostrare l’intensità della sua voglia di vivere, ma è anche l’incontro tra due artisti apparentemente diversi, che hanno collaborato per la prima volta.
Il singolo racconta la straordinarietà di chi è capace di scorgere le emozioni più intense nella vita quotidiana, senza paura di viverle a stretto contatto con l’intensità del proprio sentire.
Vasco Brondi e Ariete sono riusciti a fondere nel brano le loro voci e le rispettive generazioni, Millennial e GenZ, due generazioni diverse, che però in questa versione sembrano comprendersi alla perfezione.
Vasco Brondi ha spiegato: “Meccanismi è una canzone d’amore con in sottofondo i rumori della città. Ho pensato ad Ariete per questa collaborazione perché nelle sue canzoni – anche quando sembrano conversazioni intime in letti disfatti – entra il rumore della città o il suo silenzio. In Meccanismi ci sono i cartelli pubblicitari, gli alberi monumentali. Una persona indecisa tra rifarsi una vita in un piccolo paese o in una città così grande che si vede dallo spazio. Una persona che apre il cuore in tempo record. Jung dice che la più grande allucinazione del genere umano è credere nella separatezza tra gli esseri umani, la protagonista di questa canzone non ci crede. Vive intensamente, apertamente”. Brondi ha definito questa condivisione con Ariete una “gioia”, in particolare sentire la collega “cantare da vicino mentre registrava, sentire il soffio della vita che mette nelle canzoni”.
Ariete a sua volta ha raccontato di aver sentito subito sua la canzone e ha aggiunto: “Lavorare insieme in studio è stato molto stimolante e la ricchezza di questo nostro incontro è che al di là della nostra appartenenza a generazioni diverse riteniamo entrambi fondamentale portare avanti la voce del cantautorato, mettendoci sempre i sentimenti e la faccia”.
L’autunno 2024 porterà poi in dote agli appassionati di Vasco Brondi altri due regali: per la prima volta in assoluto l’artista si è cimentato nella scrittura di una colonna sonora e ha firmato le musiche originali di “Fiore mio”, il film d’esordio scritto, diretto e interpretato dallo scrittore Paolo Cognetti.
Inoltre, dopo il successo del tour primaverile nei club che ha registrato diversi sold out e del tour nei principali festival estivi, Vasco Brondi chiuderà il 2024 con un grande concerto il 2 dicembre all’Alcatraz di Milano, per festeggiare i dieci anni di “Costellazioni”, l’album pubblicato nel marzo del 2014 con il suo precedente progetto, Le Luci della Centrale Elettrica.