Lo spettacolo scritto da lei sarà in scena il 19 ottobre alle ore 20.00 al Teatro Gerolamo di Milano
Il Teatro Gerolamo di Milano si prepara ad accogliere una serata di teatro straordinaria con “Take me aut, l’eroe che è in me”, un’opera che promette di essere tanto coinvolgente quanto illuminante: scritta e diretta da Alice De André, questa produzione è il risultato di una bella collaborazione con la Fondazione Un Futuro per l’Asperger ONLUS. Il sipario si alzerà alle 20:00 del 19 ottobre, dando vita a un’esperienza teatrale di 80 minuti che si svolgerà in due atti consecutivi, senza intervallo.
La pièce è frutto di un laboratorio teatrale della Scuola Futuro Lavoro ed è interpretata dai talentuosi giovani della fondazione, che hanno lavorato con passione e dedizione.
La struttura dell’opera in due atti non è solo una scelta stilistica, ma anche un simbolo della forza e dell’unità del gruppo: la caduta di un individuo rischia di trascinare con sé l’intero collettivo.
Questo tema centrale offre al pubblico una riflessione profonda sull’eroismo e sul superamento delle paure, sottolineando come, nonostante le differenze superficiali, siamo tutti legati da vulnerabilità e timori comuni.
Il processo creativo dietro “Take me aut” ha coinvolto i giovani attori in discussioni e esercizi incentrati sul “viaggio dell’eroe“, permettendo loro di esplorare il significato dell’eroismo nella vita quotidiana e di riconoscere i momenti in cui si sono sentiti eroi.
Il percorso ha permesso ai partecipanti di riflettere su se stessi, sulle proprie emozioni e sulle relazioni interpersonali, stimolando l’espressione del potenziale creativo di ognuno.
L’evento è un’occasione imperdibile per chiunque sia interessato a una rappresentazione teatrale che va oltre l’intrattenimento per toccare corde emotive profonde, offrendo spunti di riflessione e ispirazione. I biglietti per assistere a questa celebrazione dell’umanità e del coraggio sono disponibili online.
L’idea di questo spettacolo nasce durante il corso di teatro a Scuola Futuro Lavoro, braccio formativo della fondazione, proprio dopo aver svolto in classe l’esercizio “Viaggio dell’eroe”, laboratorio con cui i ragazzi si sono interrogati su chi/cosa fosse un eroe per loro e su quando si fossero mai sentiti eroi nella loro vita. La maggior parte di loro associava la figura dell’eroe esclusivamente a un essere con superpoteri straordinari. Ma alla domanda “E tu? Tu quando ti sei sentito un eroe?” sono rimasti tutti sbigottiti, come se fosse impossibile per loro essere eroi senza un’armatura speciale, una maschera o un mantello, o semplicemente essere eroi date le loro peculiarità. Così ho sentito la necessità di proporre uno spunto diverso rispetto a un più autentico significato di eroe: forse ciò che rende davvero eroici i loro personaggi sono le azioni semplici che prescindono dall’uso dei superpoteri e che, anzi, derivano dal loro essere squisitamente umani. La condizione di Asperger, con le sue piccole limitazioni o restrizioni, fa sì che anche le più piccole azioni sociali, portino con sé una dose di paura che ne rende ardito il superamento; questi ragazzi vivono più sfide e più volte si trovano a dover dimostrare la loro virtù di coraggio rispetto alle avversità. E se questo non è essere eroi….
Alice De André
