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mercoledì, Luglio 3, 2024
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Urbex, i luoghi abbandonati e il loro eterno fascino (fotografico)

Esistono “circuiti” quasi clandestini di artisti che vanno in palazzi fatiscenti per immortalare l’abbandono: è l’Urbex

Stanze sgarrupate, sedie rovinate e solitarie, sale buie, tetti cadenti, alberi che crescono attraverso i pavimenti: sono scenografie tipiche dell’Urbex, un genere di fotografia che ha per protagonisti i luoghi abbandonati e che richiede un certo grado ricerche, preparazione e organizzazione da parte di chi decide di affrontarlo.

Incontro Patrizia Feregalli, una fotografa piena di energia, alla sua mostra inaugurata in occasione del Primo Maggio al Circolo Arci di Lodi Vecchio. Espone le sue opere insieme ad Angelo Chinosi, che tra l’altro con il suo obbiettivo è capace di “fermare” l’acqua e le onde del mare in un istante eterno.

Come funziona l’Urbex

Che cos’è questa arte innanzitutto? Una definizione potrebbe essere: esplorazione di edifici o più in generale di manufatti e strutture, spesso rovine abbandonate o componenti poco visibili dell’ambiente urbano.

Nel caso dei gruppi di fotografi si tratta dunque di scambiarsi informazioni su edifici abbandonati, diroccati, a volte pericolanti, per andare a scattare in queste ambientazioni uniche. Si organizzano e ci entrano per fotografare.

C’è chi sposta oggetti e li mette in posa, c’è chi trova il modo di sfruttare la luce e chi semplicemente immortala la scena per sempre.

Perché

“Lo faccio, credo, perché non concepisco l’abbandono, sia che riguardi animali, sia che riguardi bambini o cose…”, mi racconta Patrizia, che a questo genere fotografico ha già dedicato alcune sue mostre e che ad esempio ha fotografato diversi ex manicomi.

Gli effetti collaterali

In generale questi scatti realizzati all’interno di luoghi abbandonati finiscono naturalmente e giustamente sui social, più su Facebook che si Instagram, pare. Uno dei gruppi di riferimento è “Urbex Italia“, dove Patrizia ha condiviso gli scatti presenti qui.

Ma ci sono delle conseguenze. Anche se nei gruppi social è espressamente vietato dare indicazioni geografiche sulle location, alcuni tra coloro che intercettano queste immagini, spesso i più giovani, cercano di trarre elementi per individuare quelle location e poterci andare sostanzialmente a fare danni.

È un problema, perché può essere pericoloso e perché spesso tutto ciò si traduce in atti indesiderati di vandalismo.

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