Protagonista di un convegno tra ispirazioni divine, medicina, scienza e iconografia: oggi, mercoledì 13 novembre, ore 21, Santa Maria della Consolazione, Largo Cairoli 1, MM Cairoli
Santa Ildegarda di Bingen visse tra il 1098 e il 1179 e fu anche profetessa, guaritrice, naturalista, cosmologa, gemmologa, filosofa, artista, poetessa, drammaturga, musicista, linguista e consigliera politica. Fondò due monasteri. Per secoli la sua ‘medicina’ è stata considerata patrimonio culturale della tradizione popolare tedesca per poi subire un declino, fino alla riscoperta in epoca moderna.
Il suo approccio olistico, che intreccia salute fisica, psicologica e spirituale, continua ad affascinare e a influenzare pratiche di benessere naturale e in tempi recenti, intorno al 2000, con un’accelerazione nell’ultimo decennio, se ne è diffusa la fama anche in Italia, a seguito soprattutto agli studi del dottor G. Herztka.
A sancire l’autorevolezza della lezione della eclettica monaca è poi stata la sua canonizzazione nel 2012 ad opera di Papa Benedetto XVI, con il conferimento del titolo di Dottore della Chiesa, la più alta onorificenza attribuita ai santi.
E’ così che il più vasto pubblico ha potuto venire a conoscenza del personaggio e dei suoi preziosi codici miniati, ispirati da visioni divine ‘dell’anima’ – come le definiva lei, riguardanti numerosi argomenti inerenti la sfera sia spirituale sia fisica e quindi anche medica.
I rimedi consigliati da Santa Ildegarda sono circa 2000, distribuiti tra i tre regni: animale, vegetale e minerale
La medicina ildegardiana ha tuttavia la caratteristica di non essere una cosidetta ‘medicina alternativa’, perché il medico ildegardiano può (e deve) utilizzare tutto il patrimonio della diagnostica e della pratica medica moderna. Si tratta piuttosto di un approccio medico olistico in quanto l’anamnesi medica e spirituale del paziente non sono scindibili e ciò permette la paradossale compenetrazione tra i contenuti medici frutto di rivelazioni divine medioevali con la medicina contemporanea più all’avanguardia.
Qualche esempio:
- la radice di “Alpinia Galanga” ha molteplici indicazioni terapeutiche differenti tra loro e viene impiegata con successo tanto da essere utilizzata quotidianamente in Giappone, Cina e India nei reparti ospedalieri, in quanto iscritta nella Farmacopea ufficiale di tali Paesi
- il Diaspro Rosso è un pacemaker naturale
- la pelliccia di tasso è in grado di risolvere i dolori articolari o i decubiti dei diabetici
L’iconografa bizantina è una delle sorprendenti applicazioni della medicina ildegardiana
L’iconografo esperto è in grado di “scrivere” l’icona utilizzando come colori i minerali in forma di pigmenti o gemme suggeriti da Santa Ildegarda in virtù della loro efficacia terapeutica in base alle necessità del committente dell’opera. La scienza è l’anello di congiunzione razionale tra la medicina Ildegardiana e l’iconografa perché sono ormai vari gli studi clinici pubblicati che confermano l’efficacia dei rimedi della santa.
Al convegno di oggi intervengono alcuni tra i più esperti in materia in Italia: Don Luigi Bonarrigo, sacerdote cattolico Dottore in Teologia Dogmatica e vicario parrocchiale nella Parrocchia di San Leonardo da Porto Maurizio a Milano; Chiara Melgara, medico a Milano, Giulia Viganò, laureata in farmacia e studiosa dei rimedi della Santa e Giorgio Massoni, iconografo del Laboratorio iconografico S. Giuseppe.
L’evento, aperto al pubblico, è l’occasione per un serio e complessivo approfondimento dell’eredità della monaca di Bingen non solo per la salute fisica, ma prima ancora per la guarigione interiore.