Jova è un fiume in piena sul palco del Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano: una conferenza stampa – spettacolo
Un tappeto al centro della scena, un maxi schermo e il Teatro Lirico “Giorgio Gaber” di Milano tutto per lui, pieno di amici e fan: Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti presenta così il suo 2025, dal nuovo album “Il corpo umano Vol 1” al tour nei palasport, passando per il Festival di Sanremo come super ospite di Carlo Conti. La serata inizia con un brano inedito all’insegna dell’emozione.
Segue il video che ripercorre Lorenzo negli anni, con il boom di Jova Beach Party, i suoi viaggi, la sua bici… fino all’incidente e “la sirena” che gli ha tagliato la strada, come dice il primo verso di “Montecristo“: Lorenzo ha fatto dei video con il telefono fin da subito. Il percorso per tornare, l’operazione, la riabilitazione, la fisioterapia, le ricadute…
Intanto scorrono le nuove canzoni e si arriva al prossimo tour. Entra sul palco tra gli applausi Jova, pieno di energia come sempre: racconta il nuovo album “Il corpo umano Vol 1“, a partire dal titolo e dalla copertina ispirata al gioco “L’allegro chirurgo”. Ne esiste una versione creata ad hoc per lui.
Le nuove 15 canzoni hanno “molto a che fare con il corpo”: l’incontro con il respiro, la guarigione, la libertà… “Ti accorgi delle cose quando ti mancano”, dice Lorenzo, “ero immerso nell’amore, soprattutto di una moglie, di una figlia, degli amici… Scrivevo testi con la chitarra”.
La produzione del disco è affidata a Dario Faini “Dardust”, Michele Canova e Federico Nardelli, tre mondi differenti. “Il corpo è tutto, è il veicolo che usiamo nel mondo, è il sostantivo che può essere associato a più aggettivi in assoluto… Sono così contento di essere vivo”, racconta Lorenzo.
Esegue la title-track, anche se “non sarà mai un singolo”: inizia come un sirtaki, Lorenzo lo balla magnificamente… La traccia “Celentano” è una canzone-documentario in chiave rap. Insieme al disco usciranno online 15 video girati tra le opere e le sculture della Galleria Borghese di Roma, uno per ogni pezzo.
“Come faccio a essere ottimista? So benissimo che il mondo è un postaccio, ma questa è solo una parte. Esistono l’amore, la bellezza, la pace, la possibilità di migliorarsi… Per me si tratta di guardare la realtà: il bene esiste e trionferà. Ci credo davvero, non faccio finta”, è il Jova pensiero.
Il PalaJova? “Il tour si chiama così perché giova, fa bene… L’intera tournée vedrà l’utilizzo esclusivo di auto elettriche, i bilici saranno alimentati a biometano. Siamo in 14 sul palco, la band più numerosa che ho mai avuto, sarà un concertone alla vecchia maniera. Vi spariamo 2 ore e mezza di successo suonati per davvero dal vivo. Abbiamo provato al salone delle feste delle terme di Castrocaro. Lo show occuperà anche il soffitto. Alla fine del tour? Penso che farò un bel viaggio in bici, di nuovo. Sono già tornato in sella”.
Jovanotti dedica un momento importante alla Giornata della Memoria, al ricordo di Giorgio Gaber, a cui è dedicato il Teatro Lirico, fino alla celebrazione delle musiche osteggiate dal Fascismo. Lorenzo si congeda eseguendo chitarra e voce, così com’è nata, “Grande da far paura“, una delle canzoni inedite dell’album. “Vivi la tua avventura, respira, respira…”.
