L’opera prende vita sul palco di “Amor Fabulas – Interludio”
Un’installazione artistica accompagna Max Gazzè nel suo tour “Amor Fabulas – Interludio”. L’opera, realizzata da Francesco Filosa, si intitola “The Sound Energy”.
Suoni e connessioni sono gli elementi fondanti di un disegno scenico in cui lo spettatore è parte integrante di una rappresentazione visiva che ha propulsioni e origini ancestrali. “The Sound Energy” è il micro-universo metaforico dentro il quale la musica prende vita: al centro della scena è collocato un disco luminoso rappresentante Sirio, la stella più brillante del cielo, visibile da ogni angolo della Terra; la luce viene spezzata solo da una opportunità di trasmissione e condivisione, incarnate dall’aerofono, artisticamente riprodotto da Filosa e ispirato a quelli della Seconda Guerra mondiale. Così, quello che in campo militare era un intensificatore di suoni, ovvero una sorta di microfono che permetteva di captare i rumori a lunga distanza e individuare così la direzione di provenienza di aerei nemici, sul palco di Gazzè diventa uno strumento per amplificare suoni, luci e suggestioni. Questo elemento, infatti, prende vita durante il concerto: da esso si propagheranno dei fili luminosi collegati a ciascuno strumento musicale.
La prossima data di “Amor Fabulas – Interludio” è in programma questa sera (29 luglio) a Fiesole (FI). Poi il tour proseguirà il 2 agosto a Maniago (PN), il 3 a Sogliano al Rubicone (FC) e il 17 a Noto (SR).
Gazzè regala al suo pubblico tanti brani suonati dal vivo per la prima volta. E nuovo è anche il vestito che Max cuce addosso alle sue canzoni, grazie a una formazione ricca di strumenti affascinanti, che lo accompagna per una versione acustica e originale dei brani. Sul palco con l’artista ci sono infatti il vibrafono di Marco Molino, la fisarmonica di Manuel Petti, i fiati e la chitarra di Max Dedo, quella di Daniele Fiaschi, l’autoharp e le voci di Greta Zuccoli e il pianoforte di Sunhee You.