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venerdì, Febbraio 21, 2025
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Milano Music Week, 100 anni di Radio: il panel di RTL 102.5

La direttrice artistica della rassegna Nur Al Habash ha intervistato Luca Viscardi, Cecilia Songini e Giulia Laura Abbiati

“La radio è stato il primo social network”. È uno degli spunti emersi dal panel di RTL 102.5, Radiofreccia e Radio Zeta per la Milano Music Week sui 100 anni di questo media. La direttrice artistica della rassegna Nur Al Habash ha intervistato tre voci della prima radio visione d’Italia, che tra l’altro trasmette dal radio-truck ai Dazi dell’Arco della Pace: Luca Viscardi, Cecilia Songini e Giulia Laura Abbiati.

L’evoluzione storica ha portato la Radio dall’essere un qualcosa di molto artigianale a un vero e proprio sistema d’impresa, ha spiegato Viscardi.

Cecilia Songini ha ripercorso le tappe del giovane percorso di Radiofreccia, una nuova emittente nata sul web che si è inserita nel panorama nazionale con una programmazione musicale verticale, tutta rock.

C’è ancora spazio per nuove radio?

Radiofreccia e Radio Zeta confermano che la risposta è affermativa, attraverso la loro esperienza.

L’emittente rivolta in particolare alla Generazione Z, poi, ha avuto una trasformazione totale rispetto alla storica Radio Zeta fondata nel 1976 che trasmetteva soprattutto musica da ballo.

La Radio influenza la vita delle persone

Le parole dette al microfono possono caratterizzare le giornate di ascoltatori e ascoltatrici e restare nella loro memoria. Viscardi ha riferito alcuni episodi personali legati al rapporto con gli ascoltatori.

La Radio è ancora oggi l’unico strumento che può raccontare e informare in tempo reale, in diretta, riguardo a qualsiasi cosa accada nel mondo. Non c’è podcast o piattaforma streaming che tenga, da questo punto di vista.

Il Futuro della Radio

“Che la Radio possa essere sempre presente, outdoor e agli eventi”, è l’auspicio di Cecilia Songini, che ha raccontato anche i concerti vissuti in trasferta da Radiofreccia ad esempio per i Rammstein live a Campovolo (RCF Arena Reggio Emilia) a luglio.

“Il pubblico cercava uno scambio e un confronto con noi”, ha ricordato Cecilia. Resterà sempre “il bisogno di vicinanza” che la radio soddisfa, ha aggiunto Viscardi.

Radio, Web e Giovani

Le webradio e le radio universitarie possono rappresentare un buon modo per iniziare a lavorare e a darsi da fare nel settore. Perché la verità è che le nuove generazioni sono interessate a questo mezzo di comunicazione, che non è così attempato come sembra.

“Bisogna fare pace con la propria voce”, è la battuta di Cecilia, per incoraggiare ragazzi e ragazze a darsi da fare per provarci, “Fate pratica ed esercizio, continuate a inviare demo in giro!”.

“Si può insistere”, ha concluso Viscardi, che alle prime esperienze si è proposto per andare in onda alle 5 del mattino e che a fine incontro è scappato a Bergamo per la cronaca della partita del campionato di calcio dell’Atalanta.

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