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Intrecci di Vite, l’eccellenza enologica celebrata al Merano WineFestival

Al Castello Principesco sono andate in scena prestigiose masterclass dedicate alle vecchie annate in Franciacorta, le interpretazioni del Sangiovese rappresentato dal Brunello di Montalcino e il Chianti Classico, i grandi vini bianchi tra l’Alto Adige e il Friuli

Tra gli appuntamenti della 33^ edizione di Merano WineFestival, tra gli eventi di riferimento del settore enogastronomico che dall’8 al 12 novembre ha celebrato le eccellenze nazionali e internazionali, figura la serie di esclusive masterclass “Intrecci di Vite”: 4 appuntamenti dedicati ai grandi vini e ai protagonisti dell’enologia italiana nell’affascinante scenario del Castello Principesco della “città delle palme” più a nord d’Europa, organizzati in collaborazione con Liber Group.
 
A inaugurare la rassegna, nella giornata di sabato 9 novembre è stato l’incontro dedicato alle espressioni della Franciacorta alla presenza di Maurizio Zanella (Cà del Bosco) e Vittorio Moretti (Bellavista), guidato dall’imprenditore Oscar Farinetti. In degustazione, una verticale di Cà del Bosco Vintage Collection Dosage Zéro nelle annate 2014, 2015 e 2016, mentre Bellavista ha schierato i Franciacorta Riserva DOCG Vittorio Moretti nelle annate 2013 e 2016 e il Franciacorta Riserva DOCG Meraviglioso Vittorio Moretti che celebra le vendemmie più importanti degli ultimi quarant’anni di Bellavista: 1984, 1988, 1991, 1995, 2001 e 2002.
 
A seguire, il dialogo tra due interpretazioni del Sangiovese, vitigno protagonista della grande enologia nazionale, rappresentato dal Brunello di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini e il Chianti Classico del barone Francesco Ricasoli, moderato sempre da Farinetti. Una degustazione che ha visto protagoniste le annate 2018, 2019 e 2020 del Brunello di Montalcino Riserva DOCG di Cinelli Colombini e i Chianti Classico Gran Selezione DOCG Colledilà, Roncicone e Ceniprimi, tutti dell’annata 2018.

Maurizio Zanella e Vittorio Moretti
Maurizio Zanella e Vittorio Moretti

Domenica 10 novembre, il giornalista e WineHunter Scout Marco Sciarrini ha condotto la masterclass che ha celebrato la grande vocazione del nord-est per i vini bianchi con le interpretazioni di Silvio Jermann, dell’omonima cantina friulana, e Hans Terzer, storico enologo di Cantina San Michele Appiano.

I 6 vini degustati sono: “100 Angelo” Pinot Bianco Venezia Giulia IGT 2018, “90 Angelo” Bianco e “65 Angelo & Bruna” Bianco Venezia Giulia IGT 2010, dedicati alla storia della famiglia Jermann, e una verticale di “APPIUS” Alto Adige DOC Bianco nelle annate 2010, 2016 e 2018.

Il Castello Principesco è un luogo storico che in 700 anni di storia ha rappresentato un vero intreccio di culture. Sedersi nelle sale che ospitano i ritratti dei personaggi che hanno fatto la storia del nostro territorio e ascoltare le autorevoli voci del presente del mondo enologico dà vita a un ponte tra passato, presente e futuro, il vero cuore del Merano WineFestival.

Il patron di Merano WineFestival, Helmuth Köcher
Il Merano WineFestival
Il Merano WineFestival

La rassegna si è conclusa con il quarto appuntamento condotto dalla wine communicator e WineHunter Scout Simona Geri. Ospiti d’onore i fratelli Riccardo e Renzo Cotarella, rispettivamente presidente di Assoenologi e Union Internationale des Œnologues e amministratore delegato di Marchesi Antinori.

Un dialogo che ha esplorato il percorso umano e professionale che li ha portati a essere figure di riferimento a livello nazionale e internazionale nel settore vitivinicolo. In degustazione le annate 2018, 2020 e 2022 di Cervaro della Sala Umbria IGT di Marchesi Antinori e le annate 2005, 2018 e 2020 di Falesco Cotarella Montiano IGP di Famiglia Cotarella.

Con Intrecci di Vite abbiamo voluto andare oltre il format della degustazione, creando un’esperienza che unisce cultura, tradizione e innovazione. Merano WineFestival si conferma una piattaforma privilegiata per costruire connessioni significative tra professionisti e appassionati di vino, non solo in Italia, ma a livello internazionale.

Marco Scartezzini, presidente di Liber Group
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