Da novembre 2024 ad aprile 2025 tre Silent Reading Party tematici immersi in una dimensione che unisce
letteratura, archeologia e arte contemporanea in collaborazione con La Setta dei Poeti estinti
Aggregazione, condivisione, confronto intellettuale: sono queste le parole d’ordine che danno vita ai Caffè Culturali Contemporanei, il nuovo progetto presentato da FOROF, lo spazio artistico culturale romano fondato da Giovanna Caruso Fendi che custodisce i resti archeologici della Basilica Ulpia e che dal 2022 ha visto alternarsi artisti italiani e internazionali con progetti site-specific in dialogo con lo spazio archeologico ipogeo.
A partire dal 6 novembre 2024, la programmazione si arricchisce ulteriormente con il format ideato da FOROF, in collaborazione con La Setta dei Poeti estinti: tre Silent Reading Party durante i quali si invitano i partecipanti a lasciare i cellulari per leggere in silenzio il proprio romanzo, scelto in base al tema specifico. Segue poi l’interpretazione e la diffusione sonora di alcune poesie a cura di Emilio Fabio Torsello e Mara Sabia de La Setta dei Poeti estinti. La parte finale della serata è invece dedicata alla condivisione e al dialogo con un momento di scambio sulle impressioni e i pensieri nati dalle letture, il tutto accompagnato da un brindisi firmato da Rimessa Roscioli.
La Libertà è il tema scelto per il primo appuntamento di mercoledì 6 novembre a partire dalle 18.30. Un argomento caro a FOROF, perché proprio nella Basilica Ulpia, avveniva la cerimonia della manumissio, ovvero la concessione della libertà agli schiavi.
Ispirato alla tradizione dei Caffè del Novecento,
luoghi di incontro e fermento intellettuale
Prendendo ispirazione dai caffè culturali del ‘900 come il Cabaret Voltaire di Hugo Ball ed Emmy Hennings e il Bal Tic Tac, inaugurato a Roma nel primo dopoguerra fino ai più recenti Silent Reading Party, nati pochissimi anni fa a New York, i Caffè Culturali Contemporanei vogliono essere un momento di stimolo e di scambio intellettuale in un luogo incomparabile dove l’archeologia entra in dialogo con l’arte contemporanea.